Memoriale Brion
Immerso nella campagna di San Vito di Altivole, a ridosso del cimitero cittadino.
Il progetto di questo complesso funerario monumentale fu commissionato nel 1969 all’architetto veneziano Carlo Scarpada Onorina Tomasin, moglie di Giuseppe Brion, fondatore e proprietario della
Brionvega, a seguito della morte improvvisa di quest’ultimo.
L’opera venne realizzata dal 1970 al 1978, anno della prematura scomparsa
di Carlo Scarpa, e terminata in seguito dai suoi collaboratori sui suoi disegni.
Il Memoriale, che oggi ospita le spoglie di entrambi i coniugi Brion e dei loro
familiari, si estende per circa 2400 metri quadrati nella forma di una “L ribaltata”
racchiuso da un muro di cinta inclinato ed è strutturato in cinque diversi edifici
in cemento armato, immersi nel verde: i propilei all’ingresso, un corridoio che
conduce a una vasca d’acqua con un padiglioncino, l’arcosolio che come un
arco-ponte protegge le tombe di Onorina e Giuseppe, un’edicola dove sono
sepolti i familiari, una chiesetta cimiteriale.
Questa architettura, diventata simbolo dell’amore coniugale, è stata percepita
fin dalla sua costruzione come un luogo di meditazione e pace, silenzio e
bellezza aperto a tutti. Si presenta come un ambiente vitale e ricco, un’oasi di
pace.
Lo stesso Carlo Scarpa ne parlava in questi termini: «Questo è l’unico lavoro che vado a vedere volentieri, perché mi sembra di aver conquistato il senso della campagna, come volevano i Brion.
Tutti ci vanno con molto affetto; i bambini giocano, i cani corrono: bisognerebbe fare
tutti i cimiteri così.»
Nei pressi del Memoriale di Brion è sepolto lo stesso Carlo Scarpa, con la moglie Nini
Lazzari.
Nel 2022 il Memoriale Brion è stato donato al FAI – Fondo per l’Ambiente
Italiano, dagli eredi Ennio e Donatella Brion, diventando il 70° bene del FAI –
Fondo per l’Ambiente italiano.